DAD
Racconti di scuola ai tempi del Covid

Mostra fotografica e libro di  Fabiana Chiarelli
inaugurazione sabato 13 novembre 2021 ore 19

Bar libreria Knulp
Via Madonna del Mare 7a Trieste
Interventi di Giada Caliendo, Nanni Spano e Fabiana Chiarelli

Settembre 2020 è stata la data di inizio delle lezioni in presenza dopo numerosi mesi in Didattica a Distanza (DAD) a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, un nuovo inizio in una scuola profondamente cambiata.

Gli ambienti scolatici sono stati rivoluzionati, ridefiniti da segnaletiche e strisce gialle per ricordare di mantenere il distanziamento. I corridoi, un tempo animati dai rumori dei passi e dalle chiacchiere, giorno dopo giorno sono diventati sempre più silenziosi.

L’uso della mascherina per tante ore lascia senza fiato, e limita la comunicazione. Durante le pause, il distanziamento sociale ha modificato il modo di relazionarsi fra studenti, e le barriere fisiche ha reso le ragazze e i ragazzi sempre più isolati e rifugiati negli Smartphone. La classe virtuale ha trasformato il rapporto della comunità scolastica con le nuove tecnologie, diventate ormai indispensabili.

Giorno dopo giorno, osservando i miei studenti, notai che erano cambiati, sia in classe durante la lezione, che nel modo di stare fra loro durante la pausa, quasi come se facessero fatica a socializzare; forse a causa dei numerosi giorni in DAD chiusi in casa davanti ad uno schermo, o forse, anche, come disse un giorno uno studente, era difficile concepire un momento di ricreazione senza potersi abbracciare, scambiare il cibo e addirittura mangiando distanziati: mancava la condivisione.

In classe erano spesso insofferenti e nervosi; le lezioni con studenti in presenza e in contemporanea in didattica a distanza, per noi insegnanti, erano molto impegnative; si faceva il possibile per dare a tutti il giusto peso, ma inevitabilmente ti perdevi dietro ad una connessione a Internet caduta, a uno studente che non rispondeva, nel ripetere più volte i concetti spiegati o a ribadire di alzare le mascherine. Volevo cambiare questa situazione; mio malgrado, ero costretta, per il bene comune, a dire ai ragazzi di restare distanziati, non avvicinarsi e non abbracciarsi. Quando cercavo di consolarli con un sorriso, purtroppo, spesso non lo coglievano a causa della mascherina.

Pensai che non potevo cambiare le cose, ma potevo raccontarle;

così chiesi ai miei studenti e ad alcuni colleghi di scrivermi delle riflessioni legate al periodo che stavamo vivendo a scuola.

Rileggendo quanto scritto, rimasi sorpresa dalla similitudine dei pensieri e dai sentimenti condivisi, che ci univano seppur sembravano tenerci distanti. Questo racconto fotografico, dunque, non solo documenta un anno scolastico caratterizzato dall’alternanza tra apertura-Didattica Digitale Integrata (DDI) e chiusura-Didattica a Distanza (DAD), ma descrive il lavoro dei docenti e le giornate degli adolescenti, i momenti di solitudine, gli stati d’animo, le fragilità e le angosce,

Come se fossero dei racconti intimi scritti

Fabiana Chiarelli